Alzi la mano chi non ha un profilo facebook o una pagina IG. La seduzione della condivisione o di un contenuto “acchiappa like” non lascia esente nessuno. Neppur aziende e liberi professionisti alla ricerca del contenuto più hype. Ma come far diventare un contenuto “di tendenza”, interessante o “virale” per altri magari che si occupano, come noi, di content marketing?
E no che non è mai solo fortuna, né di “sola visibilità”.
Creare contenuti virali è parte integrante di una strategia, studiata per amplificare l’engagement: essere visibili NON basta. Anzi, ti dirò di più: essere visibili non serve 😱! E se fino ad oggi ti hanno raccontato che la base di una buona presenza digitale è essenziale per essere trovati, ti hanno detto solo la punta dell’iceberg ma non ti hanno mai spiegato la componente più importante dell’essere online: creare conversioni!
Che te ne dovresti fare di essere visibile ovunque, se poi nessuno dei tuoi milioni di follower acquista i tuoi prodotti o non c’è chi ti contatti?
Ti ripeto, la cosa più importante è generare “traffico organico” a lungo termine così tanto in sintonia con te da desiderare di contattarti e restarti fedele. E se pensi che sia solo questione di idee innovative, è il momento di sfatare un altro mito: il successo è spesso il risultato di un contenuto virale mirato e di una narrazione che colpisce nel segno.
Cosa sono i contenuti virali e come favoriscono la condivisione
Quando si parla di contenuti virali, l’obiettivo non è solo raggiungere milioni di visualizzazioni (anche se questo ad ogni modo non guasta 😉), ma l’importanza (come già anticipato) sta nel fatto che essi riescono a stimolare una connessione emotiva con il pubblico, spingendo le persone a condividere e interagire. Qui sta la differenza tra un contenuto normale e uno virale: il secondo attrae e coinvolge.
I contenuti virali sono di fatto quelli che riescono a catturare l’attenzione di un ampio pubblico in poco tempo, propagandosi rapidamente attraverso diversi canali digitali, come social media, blog, email e persino piattaforme di messaggistica.
Quando un contenuto diventa virale, non solo viene visualizzato da milioni di persone, ma viene anche condiviso attivamente dagli utenti stessi, diventando parte di conversazioni più ampie e raggiungendo nuovi segmenti di pubblico che, altrimenti, non avresti mai potuto raggiungere con una semplice campagna di marketing tradizionale. Ma qual è il vero segreto dietro la viralità? Questione di qualità 🤔?
Ricordo ancora quando ho iniziato nel mondo del content marketing. Allora pensavo che la qualità da sola fosse sufficiente. Poi ho capito che, senza una pianificazione strategica e una buona strategia SEO, anche il mio contenuto migliore sarebbe restato nell’ombra. Pensa infatti come le parole chiave, le meta description e l’ottimizzazione on-page possano migliorare un articolo che ha già la sua buona qualità in uno che sia anche facilmente trovabile e condiviso.
Certo, a qualcuno potrebbe sembrare che sia solo “questione di fortuna“, come se un contenuto si possa diffondere per puro caso. In realtà, ci sono degli elementi chiave che favoriscono la condivisione.
No, ecco un altro mito da sfatare! Qui non c’entra il fattore “caso”. Creare contenuti virali non è solo una questione di “talento creativo”, ma anche di capacità analitica: monitorare costantemente le prestazioni, studiare il comportamento del pubblico e adattare la tua strategia in base ai dati è fondamentale. 🚀
Strumenti come SEOZoom o SEMRush aiutano a monitorare i dati e a migliorare continuamente le tue strategie, ottimizzando i risultati ottenuti. Insomma, ogni strategia di content marketing che si rispetti non può prescindere dall’integrazione di tecniche SEO efficaci con la prospettiva però di “andare oltre”, creando addirittura contenuti pensati per essere non solo visti, ma ovviamente condivisi.
In tal senso un’altra cosa che ho imparato nella mia esperienza è che l’originalità paga. Certo, potresti seguire le tendenze, ma per differenziarti davvero, devi creare storie uniche che sappiano far percepire la tua voce, i tuoi pensieri, persino i battiti del tuo cuore.
Le storie personali, per esempio, con il loro bagaglio così intimo e personale sono dotate di un potere enorme per coinvolgere emotivamente il pubblico, e spesso sono proprio quelle a ottenere più condivisioni.
Un profondo insegnamento che ho ricevuto nel mio lavoro è che l’emozione è un driver fondamentale nella viralità. Esattamente: i contenuti virali sono spesso legati a un’emozione forte: possono far ridere, emozionare, far riflettere, a volte ti sanno far piangere o addirittura possono indignare o ispirare. Quando un contenuto tocca una corda emotiva, le persone sentono il bisogno di condividerlo con gli altri, sia per rafforzare un legame emotivo, sia per partecipare ad una emozione condivisa. Inevitabilmente questo ha ripercussioni sulla percezione positiva della brand awareness. E tutto questo si traduce (nel tempo) in una maggiore autorità nel settore, più opportunità di conversione e, naturalmente, più redditività. 🏆
In tutto questo contesto, la SEO funziona da “collante” che tiene tutto insieme. Ottimizzare i tuoi contenuti affinché siano facilmente trovabili sui motori di ricerca, e quindi potenzialmente virali, è un investimento che ripaga sempre nel tempo.
Ma vediamo se e quali tecniche esistono per creare contenuti virali. 💪🏻
Tecnica 1: creare contenuti che risolvano problemi
Quanti di noi (ci siamo anche tu e io sì!) leggendo un contenuto o guardando uno spot in tv non sobbalzando dal divano alla scoperta che “quelle informazioni sono proprio per noi”? Non meravigliarti, ma la prima tecnica che devi applicare nella tua strategia di contenuti virali è proprio questa: creare contenuti UTILI che risolvano problemi. 😃
Le persone cercano costantemente risposte a problemi reali legati alla quotidianità a alla loro vita, e se il tuo contenuto offre una soluzione concreta e ben strutturata, non solo aumenti la probabilità che venga letto, ma migliori anche le possibilità che venga condiviso e citato, amplificando la tua autorevolezza e visibilità online.
Inoltre, i contenuti che risolvono problemi tendono a essere condivisi più frequentemente rispetto a quelli puramente informativi o promozionali. Quando un lettore trova una soluzione utile, è incline a condividerla con la sua rete di contatti, sia sui social media che attraverso altri canali digitali. Questo processo di condivisione organica può portare a un effetto domino, con il tuo contenuto che continua a raggiungere un pubblico sempre più ampio.
Facciamo il caso tu sia un imprenditore che sta cercando di ottimizzare il proprio sito web per migliorare le conversioni, un contenuto che spiega dettagliatamente come implementare una strategia di ottimizzazione della landing page è ciò che stai cercando.
Un contenuto risolutivo ha anche un impatto significativo in termini di SEO, perché quando crei un contenuto che risponde in modo dettagliato e approfondito a una query di ricerca, hai maggiori probabilità che venga indicizzato dai motori di ricerca come una fonte autorevole.
Tieni a mente, però, che la SEO gioca un ruolo chiave qui: non solo devi risolvere il problema in modo efficace, ma devi anche ottimizzare il tuo contenuto con parole chiave rilevanti e specifiche. Utilizzare long-tail keywords (parole chiave a coda lunga) è una strategia essenziale per targetizzare nicchie di mercato più precise e attrarre utenti che stanno cercando una soluzione molto specifica. Ad esempio, se scrivi un post su “come ridurre il tasso di abbandono del carrello nel tuo e-commerce“, l’uso di parole chiave come “strategie per ridurre l’abbandono del carrello” o “come recuperare carrelli abbandonati” aiuterà a rendere il tuo contenuto più visibile per chi ha esattamente quel problema. Un contenuto “risolutivo” aumenta anche la probabilità di ricevere in maniera organica backlink naturali da altri siti web, che riconoscono il tuo valore e l’autorità.
Chiaramente alla base di questa tecnica c’è però la comprensione approfondita del target per cui intendi creare i tuoi contenuti. Se non conosci i problemi del tuo pubblico non saprai, nè potrai neppure risolverli e il tuo contenuto, seppur bello, non diventerà certamente virale! 😉
Tecnica 2: utilizzare titoli accattivanti e parole chiave strategiche
Senza la SEO non SEI. Piccolo gioco di parole, ma efficace per ricordarti che, se fai content marketing, non puoi prescindere dall’applicare nozioni tecniche ai tuoi contenuti.
Un titolo accattivante e ottimizzato per le parole chiave non solo cattura l’attenzione degli utenti, ma svolge un ruolo cruciale nel garantire che i tuoi contenuti siano rilevabili dai motori di ricerca. Quando inizi a creare un contenuto per il tuo blog ad esempio, il titolo è il primo elemento di impatto che l’utente ha con ciò che hai da dire, la porta che deciderà di aprire sul tuo contenuto. O la porta da lasciare chiusa!
Un titolo che si distingue deve saper combinare creatività e precisione tecnica. Inserire le long-tail keywords (parole chiave a coda lunga) è una delle tattiche più efficaci per migliorare la visibilità organica e targettizzare un’audience specifica e possono venire utilizzate, ad esempio, per creare contenuti che rispondano esattamente ad un bisogno specifico e ad una intenzione di ricerca puntuale ovviamente.
Questo ti permette di catturare il pubblico giusto, ovvero persone in target, che hanno più propensione alla conversione e non utenti che stanno solo cercando informazioni generiche.
Un titolo ottimizzato poi porta il tuo contenuto alla portata di milioni di utenti e, se ben strutturato, può trasformarsi nella chiave per il successo virale del tuo articolo.Pensa ai titoli allora come la tua prima opportunità per incuriosire, catturare l’attenzione e spingere il lettore a cliccare. Ecco perché devono essere anche ben strutturati e contenere parole chiave strategiche: possibilmente una parola chiave primaria, una parola chiave long-tail e una tendenza attuale che “risolve” o suggerisce una soluzione, per rendere il contenuto attuale e rilevante.
Tecnica 3: sfruttare i contenuti visivi e interattivi
“Parole, parole, parole” cantava Mina. Bellissima canzone sì, ma non di sole parole vive il content marketing e utilizzare contenuti visivi e interattivi è una delle tecniche più potenti per rendere il tuo contenuto memorabile e stimolare la sua condivisione. Ma perché i formati visivi come le infografiche o i video sono così efficaci? La risposta è semplice e la spiega la neuroscienza: il cervello umano elabora le immagini più velocemente rispetto al testo, e questo spiega perché i contenuti visivi riescono a catturare l’attenzione in modo più immediato. Infografiche, video e contenuti interattivi generano un livello di coinvolgimento superiore, in quanto offrono un’esperienza più dinamica e stimolante rispetto al semplice testo. Questo è il tipo di contenuto che incoraggia l’utente a interagire, a cliccare e a condividere.
Infine, l’intrattenimento è un altro fattore essenziale. Contenuti divertenti, insoliti o che sorprendentemente catturano l’attenzione, diventano virali proprio perché spezzano la monotonia e offrono un momento di svago.
Non dimenticare la SEO neppure in questo caso. Utilizza alt tag, descrizioni accurate e parole chiave strategiche per le immagini e i video che pubblichi. Questo permette ai motori di ricerca di “leggere” il contenuto visivo e migliorare il loro posizionamento nei risultati di ricerca.
E allora per concludere?
Come abbiamo visto, non basta semplicemente “sperare” che un contenuto diventi virale; c’è un lavoro strategico dietro, che include la comprensione profonda del proprio pubblico, la creazione di contenuti utili e di valore che risolvano problemi reali e che intrattengono anche,senza dimenticare l’utilizzo di tecniche SEO.
Se hai già messo in pratica alcune delle tecniche discusse, sai che la viralità non arriva per caso e mi fa piacere condividere con te la tua esperienza per confrontarla alla mia.
Ma non fermarti qui. Il content marketing virale, supportato da una solida base SEO, può trasformare il tuo brand, rendendolo capace di influenzare e creare connessioni profonde con il pubblico. E allora sperimenta, esplora, trova il tuo linguaggio unico e crea contenuti che non solo attraggono l’attenzione, ma che siano veramente condivisibili. Ricorda: la viralità è solo l’inizio di un percorso più grande. È il modo in cui coltivi questa visibilità genera fidelizzazione e engagement costanti.
Se vuoi saperne di più su come migliorare la tua strategia di content marketing, affidati anche a professionisti, come Marco Salvo con ServiziSeoPro, e che possano aiutarti a ottimizzare il tuo approccio, portando davvero il tuo brand al livello successivo. 🚀