Piano editoriale cos’è, a cosa serve e come realizzarlo

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Hai mai sentito parlare di PED? Con questo acronimo nel marketing si fa riferimento al Piano Editoriale Digitale (e non). Tradotto in “Silviese”? Un grandissimo risparmio di tempo 😄. E sì, perché con questo termine chi sta nel nostro settore indica uno strumento (o anche una modalità) attraverso la quale organizzare, pianificare e gestire efficacemente i contenuti digitali e la loro distribuzione. Praticamente la spina dorsale di qualsiasi strategia di content marketing di successo.
Ma non si tratta solo di pensare ed elencare idee. Un buon piano editoriale deve anche tenere conto e considerare altri aspetti fondamentali, che voglio condividere con te in questo mio nuovo articolo! Seguimi 👇🏻.

Cos’è un piano editoriale?

Hai mai provato a gestire la creazione di contenuti senza una strategia chiara? Io sì, e ti assicuro che sono stati i mesi più duri sperimentati nella mia professione di copywriter. Procedevo ad oltranza, creavo contenuti su contenuti senza una guida, senza un piano editoriale, per l’appunto.
Una delle prime cose che ho imparato lavorando con Marco è stata proprio l’importanza di avere un metodo di lavoro, e una visione chiara e dettagliata di cosa si vuole ottenere con ogni contenuto pubblicato. 📝✨
Diversamente anche il contenuto più bello può diventare rapidamente incoerente, disallineato e caos puro. 😵‍💫
Ma torniamo al nostro PED!
In termini semplici, un piano editoriale è un documento strategico che guida la creazione, la pubblicazione e la gestione di tutti i contenuti che intendi produrre e distribuire: articoli, post sui social media, video, infografiche, contenuti per podcast, eccetera, eccetera.
Se lavori nel content marketing, per il tuo personal brand o per una Azienda, avere un piano editoriale ben organizzato sotto tutti gli aspetti strategici equivale ad avere una mappa super dettagliata in grado di allineare i contenuti con gli obiettivi, garantendo coerenza, continuità e che ogni “pezzo” abbia uno scopo ben preciso. Ma cosa mettere nel PED esattamente? Vediamolo insieme.

Cosa mettere nel PED?

Ricordo ancora quando agli albori del mio lavoro, mi chiesero di realizzare un blog per una azienda beauty. L’adrenalina per l’incarico era pazzesca, ma nonostante il contenuto prodotto fosse uno storytelling decisamente ben scritto, la mancanza di linee guida chiare creò una totale disconnessione tra i contenuti pubblicati e l’identità del brand.
Da allora, ho sempre insistito (e lo faccio anche qui con te) sull’importanza di avere una content strategy ben delineata e definita.
Indubbiamente lavorare in team mi ha aiutato, ma è stato soprattutto da quando ho iniziato la mia esperienza con Marco, che ho imparato l’importanza di un piano editoriale ben pensato, con un ragionamento a monte! Per questo voglio condividere con te la mia esperienza e gli errori fatti. Facciamo subito chiarezza terminologica: PED e Calendario editoriale NON sono la stessa cosa.
Qui molti avvertono una certa confusione. Il piano editoriale ti dice “cosa” e “perché” pubblicare; mentre il calendario editoriale ti indica esattamente i canali di pubblicazione, le modalità e le tempistiche.
Se devo costruire un PED, io personalmente trovo che Google Sheets sia estremamente utile, perché tutti i membri del team coinvolti nel progetto possono contribuire e aggiornare le informazioni in tempo reale. Ma puoi usare anche strumenti come Click Up, Trello, Asana, modelli da Canva o semplici fogli di calcolo per organizzare le tue idee, assegnare compiti e monitorare le scadenze, mantenendo coerenza e sfruttando al massimo le opportunità stagionali o legate a eventi specifici. 📅

La produzione dei contenuti è il prossimo passo. Assicurati di avere un processo chiaro per la creazione dei contenuti, dalla ricerca alla scrittura, dalla grafica al video editing. Ricorda sempre che un piano editoriale non si limita solo ai testi. Includi una varietà di formati di contenuto, se vuoi raggiungere un pubblico più ampio e mantenere l’interesse del tuo target. 🎥🎧 Utilizza strumenti come Canva per le grafiche, Adobe Premiere Pro per i video e Grammarly per la revisione dei testi. 📅📝

Indica S E M P R E gli obiettivi del contenuto all’interno del tuo progetto editoriale, così da misurare sempre l’efficacia della tua content strategy: che si tratti di aumentare la branding reputation, lanciare un nuovo prodotto, accrescere il traffico del sito, migliorare l’engagement sui social media o generare lead per convertire. 🎯
Utilizzare strumenti come Google Analytics e altri strumenti di analisi ti permetterà di valutare l’efficacia dei tuoi contenuti e per capire quali strategie stanno funzionando meglio. 📊

Per orientarti nella content strategy, un altro consiglio che posso dare pensando alla mia esperienza è quello di stabilire poche ma buone linee guida. Io ad esempio scrivo sempre lo stile, il tono e la voce del brand, proprio per non incorrere nell’errore del mio primo storytelling!
Le linee guida servono a “dare un binario” 🛤️ alla creatività, fornendo indicazioni su come gestire la formattazione, l’uso delle immagini, i tag e le eventuali parole chiave. 📝 Che tu abbia un team dedicato o stia lavorando da solo, stabilisci direttamente nel PED chi deve fare, cosa, come e quando. Questo evita confusioni e garantisce che tutto proceda senza intoppi. 🤓

A cosa serve un piano editoriale? 

Innanzitutto, serve a “parlare la stessa lingua del target”, utilizzando una strategia di contenuti che sia in linea e stabilita “a monte”. Chiaramente il PED serve come garante di una sequenza logica e precisa dei contenuti ragionati e pensati, mantenendoli sempre coerenti e programmati con continuità, così da costruire quel file rouge e quell’esperienza narrativa “senza sorprese” in grado di fare engagement per il tuo pubblico.
Il PED serve, infatti, a permettere che “sia tutto organizzato, schematizzato, in un’unica parola R A G I O N A T O e che ogni post, articolo o video sia allineato con il brand e le aspettative del target.
Un piano editoriale ti permette per l’appunto di creare una storia creativa e coinvolgente che riesce ad accompagnare dalla percezione di un marchio fino al suo acquisto.
Un altro vantaggio sta nel facilitare la pianificazione strategica a lungo termine.  In questo caso potrebbe tornare utile approfondire di più sul Calendario Editoriale e il suo funzionamento.
Senza un calendario, infatti, come potresti sapere e tenere a mente, o in anticipo, cosa pubblicare, quando e dove? Il PED ti offre una guida a lungo termine e grazie a questo strumento di lavoro sarà possibile programmare “per tempo”, ma anche nel tempo! Volendo anche fino al 2030? 🤣😉
Un’altra funzione cruciale è capire cosa funziona e cosa no, grazie alla misurazione e all’analisi delle performance. In questo modo potrai avere costantemente una visione chiara del traffico, dell’engagement e delle conversioni, apportando miglioramenti continui, per adattare la tua strategia in base ai risultati ottenuti. 📊🔍


Infine, favorisce la collaborazione all’interno del team, distribuendo chiaramente i compiti e le responsabilità. 🤝 In questi giorni, ad esempio, sto testando come  project management Monday e mi sembra abbastanza funzionale e intuitivo. 

Come realizzare un piano editoriale (in maniera efficace)?

Una volta che avrai ragionato in maniera strategica, chiedendoti chi sia e cosa voglia rappresentare il tuo brand; dopo aver analizzato i competitor; studiato il tuo pubblico e decidere che tipo di contenuti produrre, per un piano editoriale efficace, in primo luogo, devi partire con una keyword research, ovvero effettuare una ricerca di parole chiave in linea con la strategia dei contenuti già delineata.
Questo passaggio è fondamentale per capire quali termini sono più ricercati dal tuo pubblico target e quali argomenti sono di maggiore appeal. Non dimenticare la SEO, perché l’ottimizzazione per i motori di ricerca è una componente essenziale di qualsiasi piano editoriale. A tal riguardo ti posso consigliare SEOZoom, ma altrettanto validi sono  SEMrush, Moz, Ahrefs o Google Keyword Planner.

Questo ti aiuterà non solo a migliorare il posizionamento in SERP, ma anche a creare contenuti che rispondano effettivamente alle esigenze e agli interessi del tuo pubblico. 📈🔍

In secondo luogo, ma lo avevamo spoilerato sopra 😜, definisci obiettivi chiari e misurabili. Quando stabilisco ciascun obiettivo, mi aiuta parecchio la regola SMART (Specifico, Misurabile, Achievable, Rilevante, Temporizzato). Ad esempio, se il tuo obiettivo è aumentare il traffico del blog del 20% in sei mesi, avrai un punto di riferimento concreto per misurare i progressi e adattare la tua strategia se necessario.

In terzo luogo, scegli poi con cura i canali di distribuzione e gli strumenti per la pubblicazione dei contenuti. Attenzione 📢! Non tutti i contenuti sono adatti per ogni canale. Devi scegliere i canali di distribuzione in base al contenuto, al tuo pubblico e agli obiettivi di marketing.
Utilizza analisi di mercato e strumenti utili per identificare ad esempio quali piattaforme sono più utilizzate e consultate dal tuo target e realizzare un piano editoriale Blog coi fiocchi 🎀. Ricorda che una buona keywords blog strategy (come quella che si fa, ad esempio, per gli e-commerce) e una eccellente distribuzione aumentano la visibilità e l’impatto dei tuoi contenuti.
Chiaramente accertati di produrre sempre contenuti di valore, che possano dare informazioni concrete al tuo target, di carattere istituzionale o promozionale, scegliendo stile e tono affinché tutto sia perfettamente allineato alla content strategy iniziale. La già citata analisi dei risultati ti aiuterà a indirizzare le tue scelte: il monitoraggio delle metriche sui canali di pubblicazione scelti e la rilevazione dei KPI (Key Performance Indicators) riscontrate offriranno una panoramica completa per evitare errori e mantenere coerenza nel lavoro che stai svolgendo.

Questi sono solo alcuni dei punti fondamentali per realizzare un piano editoriale efficace, ma durante la mia carriera ho imparato che la flessibilità e l’adattabilità sono altrettanto importanti e per questo devi essere continuamente pronto a modificare il piano editoriale in base ai cambiamenti del mercato o del pubblico.
E poi last but not least, e questo nessuno te lo potrà mai insegnare, è solo l’esperienza: coinvolgi le altre persone del team, segui i consigli e confrontati sempre con esperti di settore come Marco, quando devi pianificare e realizzare il piano editoriale. Solo così potrai raccogliere spunti a cui magari non hai mai fatto caso, prospettive e idee uniche che possono arricchire (veramente) il PED, ottenendo risultati tangibili e duraturi. 🧠💡P.S. Mi auguro di averti dato indicazioni utili, ma se hai ancora domande o vuoi approfondire l’argomento, non esitare a contattarci!
Siamo sempre felici di condividere con te la passione per questo lavoro e la nostra maniera di lavorare.🚀🌟

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