Meglio creare un solo sito di nicchia o più siti?

Data ultimo aggiornamento post: Maggio 10, 2021

Funziona sempre così, non c’è scampo!

Arriva quel giorno in cui decidi di diventare un piccolo/grande imprenditore digitale e quindi di affrontare delle sfide che non sono di certo alla portata di tutti.

Bene ci si rimbocca le maniche e  si inizia con i lavori ma… i dubbi e le perplessità non tardano più di tanto ad arrivare e infatti in men che non si dica la testa si riempie di domande alle quali, talvolta è decisamente difficile, dare una risposta.

Oggi ho deciso di soffermarmi su uno di quei quesiti che sicuramente affligge grandi e piccoli del web, ecco il domandone da un milione di dollari:

Meglio monetizzare con un solo sito o con più siti di nicchia?

Accidenti!

Lavorare su business digitali, ti porta continuamente ad analizzare le ricerche degli utenti e di conseguenza a scoprire che potresti soddisfare milioni di bisogni con le tue capacità e ne consegue che potresti creare infiniti siti, mi spiego meglio:

Supponiamo che il nostro obiettivo sia quello di realizzare un sito per la prima infanzia.

Beh l’argomento è di sicuro interesse e di temi da affrontare ce ne sarebbero a iosa quindi addentriamoci per un attimo in questo fantastico mondo e facciamoci venire quelle famose perplessità all’istante proiettandoci all’interno del progetto, così da prendere decisioni su come procedere.

Wow questo post sta prendendo una bella piega seguimi 🙂

Partiamo da questo:

  • obiettivo: Monetizzare
  • Tipologia progetto: Sito web che propone prodotti e/o servizi in affiliazione

Perfetto, adesso si balla:
Quali argomenti specifici trattare? Prima Infanzia!

Si Ok ma prima infanzia è una macro nicchia che ne contiene altre, quindi proviamo a chiedere a Google e vediamo cosa ci risponde.

Ecco il primo risultato che ci offre:

Da questo semplice primo passo, possiamo già notare che all’interno dell’argomento prima infanzia, c’è anche
Passeggio, nanna, pappa, allattamento, auto, sicurezza, bagnetto, moda, gravidanza, ma se spacchettiamo ogni singolo menù possiamo renderci conto che ci sono altre aree, come possiamo evincere dallo screen qui sotto.

 In pratica all’interno della nicchia nanna, ce ne sono altre, come culle, corredino, materassi, sdraiette etc…

Ma se provassimo a cercare su Google nanna, potrebbe darci ulteriori risultati ed ingrandire questa micro nicchia in una decisamente più grande di quel che pensiamo.

Proviamo?

Google nella ricerca nanna, “oggi” ha premiato un sito nel network di donna moderna, nello specifico una categoria del blog nostrofiglio punto it, dove ci sono una cinquantina di post che mi fanno ben capire che l’argomento è ancora più vasto di quello che avevo capito dal sito precedente, infatti vengono fuori argomenti come,  co-sleeping, Montessori, regressione dei 4 mesi etc…

Ma la SERP offre anche dei risultati video, che in un business digitale ci sta alla grande e quindi apre un altro scenario interessante.

A questo punto le cose si complicano notevolmente, ma il nostro obiettivo è quello di capire cosa fare ricordi?

Quindi facciamo un sito sulla prima infanzia o ci dedichiamo ad una sola delle aree presenti dentro la macro nicchia? E ancora, facciamo un solo sito o realizziamo un sito per ogni sotto nicchia? Mumble Mumble…

Confuso?  Non preoccuparti, ti assicuro che questo dubbio ce l’hanno un po tutti ma oggi cercheremo di levarcelo dalla testa.

Partiamo dal primo gradino:

In molti ormai riempiono il web di contenuti, quindi toccano diversi argomenti anche all’interno di una macro nicchia.

Nella mia visione delle cose, in un business digitale la cosa che conta non è creare mille post, ma donare valore e differenziarsi dagli altri, proprio come faccio su marcosalvo.it.

In questo modo i tuoi utenti potrebbero preferire il tuo progetto a quello degli altri, quindi il primo gradino da affrontare con estrema naturalezza e sincerità è:

Quale è la reale potenza di fuoco alla quale posso fare affidamento?

Supponendo che il web sia un gioco di guerra, e ogni SERP sia una battaglia, dobbiamo, sicuramente avere chiaro quale sia l’esercito che utilizzeremo per portare a casa la vittoria.

Quindi se dobbiamo affrontare un argomento come Prima infanzia e siamo da soli o il nostro team non sarebbe in grado di fronteggiarlo a pieno regime, dobbiamo per forza di cose, stringere un po la nicchia e puntare su qualcosa di più piccolo.

Non avrebbe senso entrare sul mercato, strutturando un sito con 20 categorie super cazzute per poi inserire un solo articolo per categoria.

Il progetto perderebbe subito di efficacia e di credibilità e verrebbe scartato sia dagli utenti che da Google.

Siamo usciti dall’era del faccio un post semplice semplice su qualsiasi argomento e mi posiziono su Google, oggi siamo nel bel mezzo dell’era delle distrazioni e della poca pazienza.

Ci sono milioni di blog e ogni giorno ne nascono di nuovi, quindi se il tuo non affronta bene l’argomento o non risponde a tutte le esigenze del pubblico di riferimento, sarà un flop matematico.

Se poi ci metti il tasso di abbandono di una pagina è quasi istantaneo, il gioco è fatto.

Ma questo probabilmente lo sai meglio di me 🙂

Per capire meglio abbiamo bisogno di addentrarci ancora di più:

Supponiamo che la nostra decisione sia quella di di fare un sito sulla “nanna”, quindi tutto ciò che concerne il sonno del bambino, a partire dalle ninna nanne fino ad arrivare a culle, lettini e tisane per dormire.

Di certo potremmo buttarci anima e corpo su quell’argomento ma di fatto ci sono diverse variabili che ci farebbero pensare all’istante a quanto sia sbagliata questo tipo di scelta.

  1. Essendo un affiliato, non conosciamo bene il mercato di riferimento quindi non sappiamo in che maniera le persone reagiscono a ciò che proporremo
  2. In un certo senso ci stiamo chiudendo altre possibilità visto che molti argomenti non li tratteremo.

Qual è la molla che fa scattare tutto?

La senti anche tu? Si chiama esigenza!

In questo momento abbiamo l’esigenza di trovare delle risposte!

Le risposte che ci occorrono per focalizzare tutti i nostri sforzi sull’argomento che abbiamo individuato.

Bene ti svelo un segreto che in molti tengono stretto ma che è alla luce del sole per tutti e si chiama “consapevolezza

Entriamo per un attimo in un altro mondo, quello del PPC (pay per click) ovvero l’ADV (advertising) pagata a click vedi Adwords.

Non sono sicuramente un esperto, ma quando crei una campagna pubblicitaria a pagamento, non sai mai quali sono le chiavi performanti e quali no, in soldoni, potresti spendere un patrimonio su una chiave specifica solo perché tu credi che le persone la utilizzerebbero per trovare ciò che proponi tu sul tuo sito.

Non importa quanto tu sia bravo o esperto a fare ricerche sulle key e sui volumi di traffico, perché tra le ipotesi e i dati certi c’è un abisso.

Non sai come reagisce la gente che clicca sulle tue campagne e solo dopo averle messe in moto e aver testato diverse key sulle tue pagine, potrai renderti conto che alcune fungono e altre un po meno.

Quindi nell’ottica dell’ottimizzazione di un’ottima campagna ppc, a seguito di questo processo, dovresti tendere a disattivare le key meno performanti in favore di quelle che producono più risultati?

Inizi a comprendere cosa intendo? Proseguiamo:

Questo concetto si addice molto alla visione che ho attualmente in merito alla realizzazione di uno o più siti.

Servono dati certi per capire in che direzione focalizzare ogni singolo sforzo

Immagina di  reportizzare quanto varrà il traffico che riuscirai a portare con la SEO all’interno di un sito web. E’ impossibile farlo senza avere dati alla mano vero?

Alla luce di quanto detto, per prendere una decisione dobbiamo avere dei dati, non dei fantadati. Solo i dati certi ci faranno capire nel dettaglio quale sforzo economico dovremo sostenere per creare un sito e quale rientro potremo aspettarci.

Lo so, tutti i tuoi sogni creativi si stano sgretolando pian piano ma ti assicuro che seguire percorsi logici premia anche la tua voglia di sognare le cose in grande.

Tornando a noi sappi che non abbiamo ancora finito, almeno con così semplicemente 🙂 e ti spiego perché:

Hai visto quanto lavorano i SEO per far salire i siti sui risultati organici che Google propone ai suoi utenti? Cavoli! fanno proprio di tutto per aumentare valori come DA PA TF etc..?

Un tempo c’era la barretta verde del Page Rank e tutti i SEO seguivano quello come indicatore ma adesso i SEO tendono a guardare questa tipologia di dati perché più alta è più il sito in oggetto “potrebbe” avere autorevolezza!

Ti faccio un esempio banale, ci sono diversi siti, di grosse agenzie grossi network che quando mettono un nuovo sito online nel giro di poco tempo lo fanno decollare sulle SERP, questo accade perché i siti nuovi vengono spinti dai loro siti del network e che hanno una forte autorevolezza. Tieni a mente questa parola: “Autorevolezza”

Questo vuol dire che se una pagina web viene pubblicata su un sito che ha autorevolezza e il contenuto rispecchia il focus del sito stesso, quella pagina avrà molte più probabilità di posizionarsi rispetto ad una pubblicata su un sito appena costruito.

E cosa si fa per rendere un sito autorevole? Beh senza girarci intorno, ci devi lavorare e anche tanto! Ti stai facendo qualche idea? non perdere la concentrazione

In questo periodo si fa fatica a far decollare i progetti e il più delle volte anche se fai le cose bene ci vuole tanta pazienza (leggi tempo) prima di vedere buoni risultati.

Quindi ricapitolando,  stiamo quasi per creare la nostra piccola formula ma non prima di aggiungere alla consapevolezza, anche l’autorevolezza ed il tempo.

Come posso ottenere consapevolezza?

in ottica SEO prendere consapevolezza in merito al mercato, può voler dire solo una cosa: posizionarsi con ricerche specifiche al fine di capire se le pagine del nostro sito, dopo aver soddisfatto Google, possano soddisfare anche l’intendo di ricerca degli utenti che la visitano.

Quindi prima di pensare di aprire 4 o più  siti di nicchia piuttosto che uno solo dovrei leggere bene la formula seguente:

Sforzo=(consapevolezza+autorevolezza+tempo)*N° siti

E se ogni sito lo traducessi anche in più lingue hahahahah

Qualche anno fa avrei detto ad occhi chiusi l’esatto contrario. In fondo prima bastava semplicemente prendere dei domini a chiave secca e nel giro di una decina di giorni eri già in prima pagina per key specifiche, ma oggi le cose sono molto ma molto differenti.

Quale sarebbe il verdetto finale?

OK OK 🙂 La mia scelta, cade sicuramente su: crea un sito solo ma fallo bene, mettici tutto il tuo impegno e in seguito ai dati che riuscirai a recuperare saprai in che maniera scalare il tuo modello di business con altri siti o con altri progetti.

Ricordi i network di un tempo?

Cavoli c’erano network di blog che facevano tantissimo traffico e avevano il monopolio delle ricerche su Google.

Adesso, come sicuramente avrai notato, molti di loro sono letteralmente crollati, i loro contenuti non erano all’altezza della situazione ed il sistema era instabile o quanto meno era calibrato sul momento storico che stavano vivendo.

In passato anche io ho commesso questo errore.
Possedevo un piccolo network di circa 40 siti e tutti erano posizionati per chiavi specifiche, ma pian piano sono crollati tuti perché sfruttavo, un bug di Google che potremmo definire “la moda del momento” creando così un business passeggero.

Ti faccio una domanda:
Se giallo zafferano avesse creato 150 siti uno per ogni nicchia, pensi che avrebbe avuto lo stesso successo? Pensi che sarebbe riuscito a scalare o a vendere così in fretta?

Tutti dicono che Roma non fu costruita tutta in una volta e le aziende lo sanno benissimo.

Abbiamo parlato di business scalabili ma cosa vuol dire?

Introduciamo un nuovo concetto:

Senza prenderci in giro e senza fare tanti giri di parole, possiamo affermare che ogni sito che creiamo, lo mettiamo online con la speranza di farlo diventare un vero e proprio business. L’intento è quello giusto?

Vedila così: Mettere online un sito è come aprire una o più botteghe.

Ogni bottega ha bisogno di un responsabile, di pulizie, di manutenzione, di aggiornare le vetrine etc…

Ecco i tuoi siti sono fatti così. Se apri una bottega piccolina e ingrani, devi essere pronto ad ingrandire subito altrimenti sarai destinato a rimanere una bottega per sempre.

Internet è bello perché è scalabile e nel giro di poco tempo con un po di fortuna e tanto impegno, potresti diventare il portale più grosso del tuo settore ecco perché devi tenere a mente che:

Se il tuo traffico aumenta a dismisura puoi spostarti su un altro server, se ti servono più contenuti puoi contattare qualcuno, se vuoi allargare lo spettro di intenti che il tuo sito soddisfa, puoi programmare la crescita editoriale…

Entra nell’ordine di idee che ogni sito che crei è un sistema e come ogni sistema può essere messo a regime a secondo della domanda, quindi aumentarne la sua portata senza limiti di grandezza e per portata intendo il carico di lavoro, l’aggiunta di nuove sezioni e nuove funzionalità.

Se parti con questo concetto nella tua mente, una volta acquisita la consapevolezza giusta, potrai facilmente replicarlo conquistando pian piano nuovi territori un po come fai quando giochi a Risiko.

Quindi ancora una volta la mia scelta cade su crea un sito e fallo bene

Ricorda: avere una buona idea non vuol dire nulla! Oggi quello che sicuramente premia e rende ogni idea vincente è un sistema.

Quindi prima di aprire mille mila siti su ogni nicchia possibile, focalizzati per aprire un sistema.

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