Qualche anno fa il web era un posto diverso: tutto scorreva in modo naturale, con un entusiasmo contagioso.
Era il 2005, e nel web delle poche regole, avevo creato il primo sito in Italia che distribuiva presentazioni PowerPoint. Erano presentazioni di ogni tipo: divertenti, romantiche, paesaggi mozzafiato, frasi ispiratrici, sull’amicizia… ci lavorai per settimane e, una volta online, fu un successo travolgente. Il traffico arrivò in maniera spontanea e incredibile.
A quei tempi, la SEO era una cosa DECISAMENTE diversa, e il web aveva un altro spirito. I siti si scambiavano visite attraverso banner e il posizionamento sui motori di ricerca non era la preoccupazione principale. Io puntai subito a creare una base di utenti, una comunità che potessi raggiungere ogni volta che pubblicavo un nuovo contenuto. Così nacque la mia newsletter, che prometteva una presentazione PowerPoint al giorno proprio sulla casella email.
Gli iscritti adoravano queste presentazioni: le condividevano con amici, colleghi, famiglie. E io, grazie ai banner su AdSense, riuscivo a monetizzare, senza vendere nulla, ma semplicemente offrendo qualcosa di piacevole e divertente. In pochi mesi, avevo costruito una community di oltre 40.000 persone che ricevevano le mie email ogni giorno. La newsletter era diventata il cuore del mio progetto. Mi piaceva talmente tanto che replicai quel modello su altri siti, creando nuove newsletter e allargando la portata delle mie email.
Tutto era semplice e sostenibile: avevo tempo libero, le persone creavano i file e me li inviavano, e io li distribuivo. Fu così che aprii la partita IVA, perché il progetto stava crescendo rapidamente.
Inevitabilmente, il mio focus si spostò dalla newsletter al traffico SEO. E quando arrivarono gli aggiornamenti degli algoritmi di Google e l’ascesa dei social, tutto si trasformò e il progetto iniziò a perdere quota pia piano anche se c’era tantissima gente che voleva i file nella sua email. Provai a riprendere il progetto, ma il web era cambiato talmente tanto che molte delle cose che avevo trascurato non potevano più essere riparate.
Il non aver seguito la mia audience e il non aver offerto loro contenuti creati appositamente per le loro esigenze fu il motivo principale per cui il progetto si fermò. Quella connessione genuina, basata sulla creazione di valore per una community appassionata, avrebbe potuto continuare se solo avessi dato maggiore attenzione al pubblico e alle loro necessità in evoluzione. Oggi, ripensandoci, capisco quanto sia importante mettere sempre al centro chi riceve la newsletter, offrendo contenuti utili e autentici.
Il valore di una newsletter autentica rimane immutato. In un mondo che corre alla velocità della luce, la newsletter è un punto di connessione sincero, senza pressioni commerciali. Le persone si iscrivono per ricevere qualcosa di significativo, e se glielo offri, saranno felici di aprire le tue email.
Sì, molti hanno compromesso questo canale con vendite aggressive e lead magnet ingannevoli. Ma credo ancora nel potenziale di fare le cose con autenticità. Sto cercando di ricostruire questo percorso, passo dopo passo, con l’obiettivo di offrire valore vero alle persone che scelgono di seguirmi. Se anche tu credi nel valore di connessioni genuine, questa potrebbe essere l’ispirazione per iniziare qualcosa di autentico. E chissà, magari condividere questo percorso con qualcuno che potrebbe apprezzarlo.
Se vuoi saperne di più su come creare newsletter, strutturare le pagine e quali tool utilizzare, fammelo sapere. Personalmente, ora sto usando MailerLite e fino ad ora mi trovo molto bene: anche nella versione gratuita offre funzionalità interessanti.