HO SMESSO DI VENDERE! (E non mi sono mai sentito meglio)
Sembra strano, vero? Uno che lavora nel marketing digitale che smette di vendere.
Eppure è così: ho smesso di vendere. Ho smesso di inseguire strategie complesse di vendita, funnel infiniti e automatismi che più costruivo, più mi facevano vivere male. Ti racconto tutto:
Anni fa, c’è stato un momento in cui, nel marketing italiano, sembrava tutto girasse attorno ai funnel e alle automazioni. Sembrava quasi che se non facevi funnel e automazioni eri un perdente. Ricordo perfettamente quei giorni. Tutti erano ossessionati dai sistemi automatizzati, dalle chiamate a freddo, a caldo, dallo scaldare il pubblico, dai webinar che sembravano dal vivo ma erano registrati, e dalle email persuasive con i “trucchi psicologici” per chiudere vendite a raffica.
E mi sono fatto trascinare anche io anche se avevo il mio sistema e il mio piccolo orto.
Ho provato a creare funnel, a mettere in piedi meccanismi complessi, a inserire “trappole” di marketing che promettevano di aumentare le conversioni, i lead, i contatti, le visite e bla bla bla. Credimi sembrava che con pochi click potevi mettere su una macchina assurda che non aveva bisogno di te.
Ma più lo facevo, più sentivo che stavo perdendo me stesso e un sacco di tempo inutile.
Le mie giornate erano diventate stressanti. Non mi sentivo più libero, non facevo più comunicazione per come mi piace pensarla e viverla. Invece di costruire un business fondato sulla connessione autentica, mi ero ritrovato dentro un turbine di automatismi che sembravano una televendita continua. E io non sono un televenditore.
Il mio approccio naturale: SEO, Connessione e Risultati
Ho sempre creduto che, se fai bene il tuo lavoro, i risultati arrivano da soli. Non serve forzare. E con la SEO, l’ho visto accadere ogni volta sia per me che per i miei cienti che ricevevano contatti semplicemente posizionandosi bene online, senza funnel complicati, senza ADS “spremi tutto” da monitorare ogni due minuti, senza la paranoia dei pubblici che cambiano, che finiscno o delle metriche che crollano. Solo SEO, contenuti di valore, e un po’ di pazienza. Semplice, efficace, senza stress.
Sì, certo, anch’io voglio guadagnare.
Nessuno lavora per hobby. Ma non mi piace fare il venditore. Non mi piace dover convincere le persone con tecniche aggressive o manipolatorie. Quando sono entrato nel vortice delle vendite online forzate, mi sembrava di fare la parte di chi, nelle televendite, cerca di venderti pentole o materassi a prezzi stracciati con “offerte limitate” e leve di persuasione copia incolla.
Non fa per me! decisamente no!
Il marketing che non mi appartiene
Ho provato, per un periodo, a forzare questo modello su di me, ma non mi ci sono mai trovato a mio agio. Mi sentivo alienato, come se stessi perdendo il senso del mio lavoro. Ho messo in discussione me, le mie capacità il mio essere spontaneo, energico e sempre allegro. Non è questo che voglio. Non voglio diventare un venditore d’assalto che si muove in modo automatico, perde di vista le persone reali e trasforma tutto in numeri e metriche.
Voglio empatia. Voglio connessione umana.
Per questo, piano piano, mi sono allontanato da quel mondo per riavvicinarmi a ciò che mi ha sempre dato soddisfazione: lavorare con autenticità. Condividere il mio sapere senza aspettarmi niente in cambio. E sai una cosa? prima lo facevo senza domandarmi nulla e posso dirti che Funziona. A distanza di anni, ancora oggi ricevo clienti perché ho parlato in una conferenza, o perché ho insegnato in una scuola. Oppure semplicemente perché ho aiutato qualcuno a risolvere un problema, senza nessuna aspettativa.
Il passaparola è diventato il mio miglior alleato a quanto pare. Quando aiuti qualcuno con passione e onestà, senza forzare la mano, le persone si ricordano di te. Raccontano la tua storia. Ti consigliano. Non servono funnel complessi o campagne pubblicitarie a raffica. Serve trust, fiducia. E quella la costruisci solo con il tempo, con la trasparenza e con i risultati. Non con i “trucchi”. quando qualcuno ti avvicina e vuole venderti qualcosa lo capisci e crei subito un muro! Questa non è comunicazione è solamente sparare nel mucchio e prendere tutto quello che abbocca.
Per carità, va benissimo ma non per me! non è ciò che mi fa stare bene e che mi fa vivere il marketing nel modo giusto.
Oggi, in un mercato dove tutto sembra instabile, dove le ADS diventano sempre più costose e i funnel più complicati, l’unica cosa che resta in piedi è la fiducia. L’autenticità di un brand o di un personal brand è ciò che conta davvero. È quello che permette a un business di durare nel tempo ed è l’unica strategia che non ho visto mai crollare davanti a nessun update.
Non dico che non bisogna vendere. Ma c’è un modo diverso di farlo. Un modo naturale. Senza forzature, senza pressioni, senza quella sensazione di dover per forza chiudere una vendita a tutti i costi.
Le migliori vendite arrivano quando smetti di vendere e inizi a connetterti davvero con il tuo pubblico.
A proposito di connessioni autentiche… forse avrai notato che questa newsletter è rimasta ferma per un po’. Non è stato per mancanza di idee o di tempo, ma perché non mi trovavo più a mio agio con quello che facevo. Tutto mi sembrava artefatto, costruito, lontano da ciò che ero veramente. È come quando indossi un vestito solo perché piace agli altri, ma tu ti senti scomodo. Ecco, era esattamente ciò che provavo.
Sono sicuro che anche tu, leggendo queste righe, può riconoscersi in questa sensazione, anche solo in parte. Quando tutto diventa una maschera, perdi la voglia di continuare. E questo è ciò che è successo a me.
Ma ora ho una nuova visione. Nelle prossime mail, continuerò a condividere con te il mio nuovo mondo, il mio modo di vedere le cose e di vivere il business (che non vuol dire diventare milionari in una settimana) in maniera più naturale, più umana, più vicina ai miei valori. Sarò sempre più aperto con te che mi leggi, perché la connessione che sto cercando è reale, non filtrata da tecniche o manipolazioni.
E mi piacerebbe tanto sentire anche la tua opinione. Cosa ne pensi di tutto questo?
Ci leggiamo alla prossima mail.
P.S. Se pensi che questa newsletter possa essere utile o d’ispirazione per un amico o collega, condividila! Magari potrebbe sentirsi meglio, come spero ti senti anche tu leggendo queste parole.