Immagina di svegliarti ogni mattina con una sensazione crescente d’ansia, sentendo il peso del mondo che gravita intorno a te (anzi proprio addosso 😖).
La tua mente è sommersa da un flusso ininterrotto di fiumi di parole da scrivere, notifiche, email, messaggi istantanei, e scadenze, scadenze e scadenze!
Cos’è il burnout
Riesci ancora a ricordare l’ultima volta in cui hai provato una vera pace interiore? Beh, sicuramente sono passate molte notti e altrettanti giorni: oggi sei totalmente immerso nel mondo digitale contemporaneo, un universo iperconnesso dove le relazioni umane si sono trasformate in “mi piace“, i pensieri profondi si riducono a 280 caratteri e le conversazioni faccia a faccia sembrano appartenere al passato remoto… ma molto remoto!
E tu, dimmi la verità, come ti senti? Ti guardi intorno, lo sguardo perso nel vuoto, la testa (soprattutto lei) vuota e gli occhi si fissano proprio su quella tristissima spugna che fa capolino dal pensile della doccia: una spugna completamente strizzata e asciutta, senza più energia da dare.
Bene, tu sei proprio come quella spugna: ecco come ti senti! Come quando il tuo supereroe preferito perde i suoi poteri, ma non ha la kryptonite nella sua tasca 😅!
Caro Amico mio, questo è il burnout: uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato da stress prolungato e accumulato sul lavoro (o a volte anche nella vita quotidiana).
Detto in maniera “più tecnica”, è un fenomeno psicologico associato allo stress (soprattutto) lavorativo, che si manifesta con una sensazione di esaurimento fisico e mentale, che ha ripercussioni a lungo termine anche come sensazioni di sfiducia, di sconforto e di ripetuto fallimento, rendendo difficile la gestione delle proprie responsabilità professionali e personali.
Il burnout non è una malattia, ma piuttosto una serie di sintomi fisici e psicologici che possono, però, minare la salute e mettere a rischio la capacità di lavorare.
In questa dimensione quasi limbica, dove tutto è nebuloso, il tuo corpo e la tua mente dicono: “Basta! Game over: abbiamo finito le risorse! SOS! Bandiera bianca: ci arrendiamo!”.
In questo contesto frenetico e confusionario, allora come possiamo sperare di ritrovare quella bussola interiore, capace di guidarci nella giusta direzione della nostra vita?
È importante affrontare il burnout, però, perché una volta riconosciuto, è possibile trovare strategie per ricaricare le batterie e tornare a sentirsi in forma e pieni di energia 💪🔋🚀!
Quali sono i sintomi del Burnout?
Il burnout è dovuto principalmente a un enorme accumulo di stress, spesso causato da una pressione elevata sul lavoro o da conflitti interni o esterni, ma i sintomi del burnout possono variare da individuo a individuo, sebbene in genere siano sempre gli stessi, e spuntano fuori uno dopo l’altro 🔍📚 .
Ecco a seguire una lista di alcuni tra i sintomi più comuni.
Stanchezza cronica
Ti svegli la mattina già stanchissimo, esausto e privo di energia, proprio come se qualcuno ti avesse sgonfiato come un palloncino. La sensazione di stanchezza è una delle prime spie che si avvertono e che rendono tutto molto difficoltoso. La semplice idea di tirarsi sù dal letto e portarsi di fronte ad un PC scatena una sensazione di nausea profonda!
Irritabilità e frustrazione
E no, non hai proprio più quella tua grande diplomazia che un tempo si contraddistingueva: ti ritrovi ad essere facilmente irritabile e a perdere la pazienza anche per le piccole cose.
Apatia e disinteresse
Un tempo eri al centro della comitiva, al centro della pista da ballo in discoteca, al centro di tutti i discorsi… eri insomma dovunque.
Oggi, invece quello che prima ti appassionava ti sembra insignificante e non riesci più a trovare gioia nelle tue attività quotidiane. Guardi lo schermo del PC con gli occhi sgranati, il caffè in una mano e l’altra paralizzata! No, hai quasi terrore di poggiare le dita sulla tastiera… anzi, a ben pensarci non sai neppure da dove iniziare!
Problemi di concentrazione e di memoria
Una, due, tre, quattro… ma quante volte hai letto e riletto quella e-mail, senza capirne il senso? Per la prima volta le parole nella tua lingua sono diventate un enigma irrisolvibile e ti chiedi “ma cosa sto leggendo?” 😮💨!
La tua mente diventa una lavagna cancellata e ti viene difficile ricordare informazioni o concentrarti sulle cose.
Calo delle prestazioni
Ti sembra di sentire la voce di quella odiosissima professoressa di chimica, quando alle riunioni diceva ai tuoi genitori “il ragazzo è capace, ma non si impegna” ! Beh, ne è passata di acqua sotto i ponti e tu sai bene il tuo valore e quanto oggi ti impegni nel tuo lavoro… ma quanto ti impegni!
Ma nonostante il tuo impegno, le tue performance sul lavoro o nelle attività quotidiane cominciano a peggiorare.
Problemi di sonno
Ti dicevano “se non riesci a dormire conta le pecore!” Bene, adesso hai esaurito anche quelle, ma i tuoi occhi sbarrati ti fanno capire che anche questa sarà una lunga notte… insonne 😰! Potresti avere difficoltà ad addormentarti, o anche a rimanere addormentato o a dormire abbastanza per sentirti riposato a sufficienza.
Isolamento sociale
Sempre più spesso ti ritrovi a evitare gli altri, preferendo chiuderti in te stesso e tenere le distanze dalle relazioni interpersonali. Se chiudi gli occhi ti viene da pensare “una gioia mai”?… Insomma, ti trovi incastrato tra il non volere fare e il non potere fare, e probabilmente l’isolamento sociale ti toglie dall’imbarazzo di dover rispondere a delle domande scomode, magari sul tuo lavoro, o dover stare in mezzo alla gente proprio come uno degli zombie di “l’alba dei morti viventi”.
Problemi di salute fisica
Mal di testa, dolori muscolari, problemi digestivi e altri disturbi fisici possono manifestarsi a causa dello stress cronico. No, direi che non stai proprio al top della forma! Il tuo corpo ti invia segnali inequivocabili!
Aumento dell’assenteismo
Probabilmente non hai neppure più troppa voglia di andare al lavoro: la mattina potresti iniziare a sentire il bisogno di restare al letto sempre di più, nascosto sotto la coperta, e chiedere giorni e giorni di malattia o a isolarti dagli impegni lavorativi e dissociarti anche dalle occasioni ricreative al lavoro.
Beh, probabilmente è importante che tu possa raccontare anche ad uno specialista come ti senti, così da escludere che non ci siano altre motivazioni di fondo o disturbi psicologici più radicati… ma anche quando “fosse solo” burnout, è utile consultare un professionista per una valutazione accurata e discutere le migliori strategie di recupero.
Tutto questo, infatti, può portare a un senso di perdita di controllo del proprio tempo e della propria vita, causando un ulteriore stress e ansia con conseguenze anche serie sulla salute mentale e fisica, quindi è importante prestare attenzione ai sintomi precoci e cercare aiuto il prima possibile.
Perché non ci si accorge di arrivare al burnout?
Una bella domanda interessante🕵️♂️… ma legittima e importante.
Molte persone che arrivano a questo punto, spesso, non si rendono conto di quanto siano vicine all’”incenerimento interiore”. Proprio così, sembra strano, ma non si accorgono della situazione che stanno vivendo e degli effetti negativi che il burnout può avere sulla loro vita, sulla loro salute mentale e fisica, sulle relazioni interpersonali e sulla loro produttività.
Anzi spesso si sentono in colpa per non riuscire ad essere abbastanza produttivi o per non riuscire ad affrontare tutte le sfide che la vita professionale e personale gli mettono di fronte.
Le cause del burnout sono molteplici e diversificate. Uno dei fattori principali che scatenano il burnout è la pressione costante a cui siamo sottoposti: costantemente bombardati da informazioni, notizie, email, messaggi e richieste di lavoro.
Questa pressione costante ci fa sentire sotto stress e in ansia, anche quando non siamo al lavoro.
Inoltre, molte persone hanno la tendenza a concentrarsi troppo sul lavoro a discapito del tempo libero, della famiglia e degli amici.
Questo può portare ad una mancanza di equilibrio tra vita professionale e personale.
La mancanza di pausa e di riposo adeguato può causare stanchezza fisica e mentale cronica.
Insomma, se ti dovessi dare una metafora, per descrivere i motivi per i quali non ci si accorge di stare arrivando al burnout, pensa a quando ti diverti un mondo a ballare in una festa e all’improvviso ti rendi conto che hai i piedi doloranti.
A volte, siamo così concentrati sulle nostre responsabilità, sugli impegni e su come far felice il nostro capo o cliente che ci dimentichiamo di ascoltare i segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci mandano. 🤯
Tra l’altro, la nostra società tende a premiare chi lavora duro e si sacrifica, il che può spingere le persone a ignorare i sintomi del burnout e a credere che sia normale sentirsi stanchi e stressati tutto il tempo. Inoltre, a complicare le cose, può essere difficile distinguere il normale stress lavorativo dall’esaurimento vero e proprio.
La consapevolezza è però il primo passo per affrontare il burnout. Bisogna che ci rendiamo conto, se stiamo arrivando ad un punto di rottura e creare sani spazi di pausa e di riposo nella nostra vita quotidiana.
5 strategie per prevenire il burnout
Il burnout è un fenomeno sempre più diffuso nella società moderna, tuttavia, esistono 5 strategie che possono aiutare a prevenirlo e ad evitare di cadere in questa condizione, affrontando la vita con un approccio più rilassato 🏝️!
1. Concediti delle pause regolari
La prima strategia consiste nel concedersi delle pause regolari durante la giornata lavorativa: è importante staccare la mente dal lavoro per qualche minuto, magari facendo una passeggiata all’aria aperta o dedicandosi a qualche attività che ci piace.
2. Impara a dire “no”
Spesso ci sentiamo obbligati ad accettare qualsiasi richiesta che ci viene fatta, anche se questo significa mettere a rischio la nostra salute mentale e fisica. Imparare un terribile (sanissimo) “no” quando necessario è fondamentale per preservare la propria energia e la propria motivazione.
3. Trova un equilibrio tra lavoro e vita personale
La terza strategia consiste nel trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale. È importante dedicarsi anche ad attività piacevoli al di fuori del lavoro, come fare sport, assecondare degli hobby o incontrare gli amici. Questo permette di svolgere il lavoro con maggiore serenità e di evitare di sentirsi sopraffatti dalla routine lavorativa. Ogni tanto, chiudi il computer e passa del tempo di qualità con te stesso, con la tua famiglia e con gli amici. Ricorda, il lavoro è importante, ma la tua vita personale lo è ancora di più!
4. Esercizio fisico e alimentazione sana
La quarta strategia riguarda l’attenzione all’esercizio fisico e all’alimentazione sana. Una buona dieta equilibrata e una regolare attività fisica possono aiutare a gestire lo stress e a mantenere una buona salute mentale e fisica. Questo ti aiuterà a combattere lo stress e a sentirti più energico.
5. Impara tecniche di rilassamento e gestione dello stress
Esplora tecniche, come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, che possono aiutare a rilassarsi ea gestire l’ansia e lo stress. Inoltre, è utile impostare una routine di sonno regolare e di qualità, che favorisce il recupero fisico e mentale. Quando ti senti sopraffatto, metti in pratica queste tecniche per ritrovare la pace interiore 🧘♀️🌬️🌼.
Ricorda, prevenire il burnout è come curare il tuo giardino interiore: innaffialo con amore, ascolta le sue esigenze e vedrai fiorire la tua energia!
Quali sono le fasi del burnout e come uscirne
Le fasi del burnout sono come un’avventura in una montagna russa, con alti e bassi che ti portano alla fine del percorso, e questo fenomeno può accadere a chiunque, ovunque, indipendentemente dal lavoro svolto o dal ruolo in azienda. Tuttavia, ci sono alcune fasi che generalmente caratterizzano questo tipo di esperienza: vediamole più da vicino.
1. Fase dell’entusiasmo iniziale
In questa prima fase, sei euforico e motivato, attento ai dettagli e pronto a fare qualsiasi cosa, pur di raggiungere i tuoi obiettivi. Questa fase è molto importante perché rappresenta la base su cui costruire un lavoro di qualità. Questa non è affatto una nota negativa… semmai – come in tutto poi – è “il troppo che stroppia”. Per evitare di scivolare nella prossima fase, infatti, bisogna mettere dei paletti, impostare dei limiti e stabilire un equilibrio tra lavoro e vita privata fin dall’inizio.
2. Fase dello sforzo eccessivo
La seconda fase è quella dello sforzo eccessivo, durante la quale si inizia a lavorare troppo duramente senza concedersi pause per riposare (ti riconosci, vero?). Ci si sente sempre di corsa e si sacrifica il proprio tempo libero o le relazioni personali per concentrarsi sul lavoro.
A lungo andare, questa situazione porta a una caratteristica della produttività e degli esiti lavorativi, ma ci si mette troppo a dura prova e si tira la corda… ignorando i segnali di stress. In questa fase, impara a dire “no” e a delegare le responsabilità per evitare di sovraccaricarti.
3. Fase della negazione
La terza fase del burnout è quella della negazione: cominci ad ignorare i segnali di stress e di stanchezza fisica ed emotiva che il tuo corpo invia. Inoltre, puoi continuare a lavorare come se nulla fosse accaduto, negando il fatto che hai bisogno di prenderti una pausa e di riposare.
4. Fase dell’esaurimento
La quarta fase del burnout è quella dell’esaurimento: tutto il lavoro accumulato nella fase precedente si traduce in una sensazione di stanchezza fisica ed emotiva così forte da rendere molto difficile portare a termine anche le attività lavorative più semplici. Le performance professionali e cognitive sono tutt’altro che eccellenti. A questo punto, ti senti esausto e sfinito, non hai più la motivazione per fare nulla. Il passo successivo consiste nel consultare un professionista per discutere la situazione e creare un piano di recupero personalizzato.
5. Fase della rigenerazione
Infine, la fase della rigenerazione è quella in cui cerchi (devi) di riprendere le forze e di ricostruire il tuo equilibrio mentale e fisico. Per farlo, bisogna compiere azioni concrete come prendersi una pausa o passare del tempo con amici e familiari. Inoltre, possono essere utili anche tecniche di rilassamento o di meditazione, come il mindfulness, che aiutano a ridurre sensibilmente i livelli di stress. Seguendo le strategie suggerite dal professionista e prendendoti il tempo necessario per riposare e prenderti cura di te, inizi a sentirti meglio e ad acquisire nuove competenze per gestire lo stress e prevenire il burnout in futuro.
Uscire dal burnout richiede impegno e tempo, non c’è dubbio, ma con il sostegno giusto e le strategie adeguate, è possibile riguadagnare la tua energia e tornare a goderti la vita!
Quanto può durare il burnout?
Questo è un fenomeno complesso e multifattoriale, che può manifestarsi in modo diverso da persona a persona. Inoltre, la durata del burnout può variare notevolmente in base alla gravità dei sintomi e alla capacità della persona di affrontare la situazione.
In generale, il burnout può durare da alcune settimane a diversi mesi, ma in alcuni casi può durare anche anni.
La durata del burnout dipende anche dal tipo di lavoro svolto e dalle condizioni ambientali.
Ad esempio, chi lavora in un ambiente stressante e poco gratificante potrebbe sviluppare un burnout più grave e duraturo rispetto a chi lavora in un contesto più sereno e appagante.
È importante sottolineare (e lo abbiamo già detto) che il burnout non è una malattia cronica, ma è possibile prevenirlo e curarlo con le giuste tecniche e gli strumenti adatti.
La chiave di tutto, per superare il burnout, resta comunque quella di intervenire il prima possibile, adottando strategie di recupero e impegnarsi in un percorso di auto-cura e gestione dello stress.
La terapia cognitivo-comportamentale è una delle tecniche più utilizzate in tal senso, in quanto aiuta la persona a riconoscere i propri schemi di pensiero negativi e a sostituirli con pensieri più positivi e funzionali.
Ad ogni modo bisogna sempre analizzare le cause del burnout e adottare strategie per prevenirne la ricomparsa.Inoltre, è importante ricordare che il percorso verso il recupero dal burnout non è mai lineare: ci possono essere momenti in cui ti senti meglio, seguiti da momenti di regressione. Avere pazienza e dare tempo a sé stessi per guarire è cruciale e serve a superare definitivamente il burnout in modo efficace.